• «La Famiglia è un collegamento con il nostro passato
    e un ponte verso il nostro futuro.»
    A. Halej
  • «In ogni caos c'è un cosmo.
    In ogni disordine, un ordine segreto.»
    Carl Gustav Jung
  • «Si vede chiaramente solo con il cuore.
    L'essenziale è invisibile agli occhi.»
    Antoine de Saint Exupèry

Psicologo Rho

Andare dallo psicologo

“Ho bisogno di uno psicologo” è una frase importante, che cela dentro di sé un universo di motivazioni, sofferenze e consapevolezze.

È una frase che nasce dopo un percorso interiore, che parte da un disagio frequentemente ignorato per tanto tempo, con la speranza che sparisca da sé. Un disagio che, al contrario, se celato, tende a cronicizzare e diventare sempre più pesante da sopportare.

La ricerca di un aiuto, di conseguenza, deve essere considerata come il riconoscimento di un bisogno. Un traguardo raggiunto, l’inizio della soluzione.

“Ho bisogno di uno psicologo” può essere quindi tradotto in “devo riappropriarmi della mia vita, lasciarmi alle spalle il dolore e ricominciare a sorridere”. Quindi l’inizio di un percorso che avrà l’obiettivo di prendere consapevolezza dei propri limiti, capirne le radici e affrontarli con nuove armi e una rinata determinazione.

Differenza tra psicologo e psicoterapeuta?

Psicologo e psicoterapeuta spesso sono termini spesso considerati, erroneamente, sinonimi. Facciamo chiarezza.

Lo Psicologo

Il mio orientamento teorico di riferimento è chiamato "sistemico-relazionale”. Si tratta di un approccio che focalizza l'attenzione sul sistema di relazioni della persona, considerando che sono proprio le relazioni a definire ed influenzare i pensieri, le decisioni e i comportamenti dei singoli.

Lo Psicoterapeuta

È un medico o uno psicologo che ha conseguito una formazione post lauream, almeno quadriennale, presso scuole di specializzazione universitarie o riconosciute dal Miur. E’ quindi uno specialista abilitato alla diagnosi e la cura di disturbi psicopatologici.

Lo Psicoterapeuta ha acquisito formazione nell’utilizzo di terapie mirate, tra cui quella cognitivo comportamentale, o la terapia sistemico-familiare. Se medico, ossia laureato in medicina, lo psicoterapeuta è abilitato anche alla prescrizione di farmaci. Sulla base di queste informazioni, è più facile individuare di quale figura si ha più bisogno per un percorso funzionale alla risoluzione del disagio di cui si sta soffrendo.

Quando cominciare un percorso psicoterapeutico?

È ovvio che un percorso di tipo psicologico o psicoterapico inizia con la manifestazione di un disagio. Quando questo diventa insopportabile e prende il sopravvento sulla quotidianità e sulla qualità di vita dell’individuo in questione.

La presa di coscienza è già un primo importante passo verso l’uscita dal tunnel.

E’ sempre consigliabile non attendere troppo tempo. A differenza di molte patologie di tipo medico, il disagio psicologico può essere silente e molto difficile da individuare se non nel suo apice.

Chiedere aiuto è un segno di forza, rappresenta la consapevolezza delle proprie debolezze e la necessità di affrontarle, accettarle, gestirle.

Adesso! E’ questo il momento giusto, se si sente la necessità di parlare, di ritrovare una serenità perduta.

Quanto tempo durerà la terapia?

Spesso paziente e terapeuta stabiliscono un periodo iniziale di sedute, al termine del quale sarà fatta una valutazione sui progressi ottenuti. Ma non esiste una risposta a questa domanda se non “il tempo necessario”.

Il tempo necessario affinché le eventuali terapie messe in atto abbiano consentito di raggiungere gli obiettivi prefissati da tutti gli attori in campo.

Il tempo necessario affinché l’individuo si senta in grado di camminare con le proprie gambe, nella consapevolezza di sé, dei passi già fatti, delle strade percorse, anche quelle più impervie, dei dolori subiti, ma soprattutto dei suoi punti di forza, delle sue capacità e di una nuova fiducia nel futuro.

I diversi approcci della psicoterapia

Sono diversi e hanno obiettivi e percorsi differenti:

  • Orientamento analitico o psicodinamico: si basa fondamentalmente sulla psicoanalisi e mira a individuare e analizzare le cause e le radici profonde del disagio in atto.
  • Orientamento cognitivo-comportamentale: si concentra sui sintomi, e mira a scardinare le spirali e le strutture che provocano tali comportamenti, spesso ossessivi e distruttivi.
  • Orientamento Sistemico-Relazionale: si basa sull’analisi delle relazioni primarie, sulle disfunzionalità presenti, che si ripercuotono frequentemente in tutte le altre relazioni sociali.

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