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Liberati dall'ansia

Spezza quelle catene che ti stanno bloccando ed esci dalla tua GABBIA!

Centinaia di persone, in Italia, risultano clinicamente affette da disturbi ansiosi, accompagnati, nei casi più gravi, da crisi di panico.

Chi è vittima dell’ansia si sente bloccato, incatenato, ingabbiato.

ansia rho

La persona ansiosa si vede limitata nelle sue azioni, non riesce a prendere decisioni e soprattutto non riesce a riprendere in mano il controllo della propria vita.

È la vita che decide per lei!

Chi soffre di ansia, chiede disperatamente solo una cosa: SMETTERE DI AVER PAURA DELLA PAURA, per tornare a vivere in modo normale e sereno.

Non dimentichiamo che la maggior parte della sofferenza che noi viviamo non esiste, siamo noi stessi che ci infliggiamo delle colpe e delle sofferenze di cui potremmo fare benissimo a meno, avendo un giusto controllo dei pensieri.

La paura e l’ansia sono una sana e corretta reazione, che il nostro organismo mette in atto, in relazione ad una temuta situazione ambientale o sociale.

Il compito principale della paura è quello di preservare la nostra incolumità, è un qualcosa di funzionale rispetto alla sopravvivenza.

Il problema si presenta nel momento in cui, non essendoci reali pericoli in agguato, il cuore inizia a battere forte, la testa inizia a girare, l’udito si ovatta, la respirazione diventa sempre più difficoltosa e si avverte un forte senso di nausea.

Perché succede tutto ciò? Perché molte persone soffrono di ansia e di attacchi di panico, in assenza di un reale pericolo?

I disturbi d’ansia si presentano, di solito, quando non si ascolta, da troppo tempo, la propria “pancia”, il proprio istinto. Più ci ostiniamo a non prestare ascolto a questi segnali, più il subconscio farà di tutto per attirare l’attenzione.

La prima cosa da fare è mettere in discussione il proprio modo di pensare, tramite l’aiuto di un bravo psicologo psicoterapeuta, per poi sperimentare il terreno di nuovi cambiamenti, di un nuovo stile di vita.

Quali sono i disturbi d’ansia più diffusi tra i pazienti?

I disturbi d’ansia maggiormente diagnosticati nell’ultimo periodo sono:

  • Disturbo d’ansia generalizzata
  • Fobia specifica (aereo, ragni, cani, gatti, insetti, ecc.)
  • Agorafobia (paura di stare in situazioni da cui non vi sia una rapida via di fuga)
  • Fobia sociale
  • Disturbo ossessivo-compulsivo
  • Disturbo post-traumatico da stress

Vi sono, poi, altri problemi legati all’ansia, come ad esempio la paura di volare, la paura di guidare, il disturbo d’ansia da separazione, oppure l’ansia da prestazione ed alcuni disturbi di personalità.

Cosa succede dopo un attacco di panico?

Di solito dopo un attacco di panico, la persona tende a rimuginare sull’accaduto, interrogandosi sulle possibili cause che hanno scatenato il drammatico episodio. C’è chi sospetta una malattia cardiaca, chi pensa di avere un tumore al cervello, chi addirittura pensa di avere una malattia mortale.

La maggior parte delle persone corre disperatamente al pronto soccorso alla ricerca di un aiuto concreto ed efficace.

Il più delle volte, i pazienti vengono rimandati a casa con la classica diagnosi: “state tranquilli è stato un attacco di panico, il vostro organismo è in perfetta salute!

Il paziente, di solito, non crede alle parole del dottore ed inizia a sottoporsi ad una serie di controlli specialistici, che siano in grado di individuare la causa del meccanismo.

Questo comportamento non fa altro che scatenare altri attacchi di panico. Un clima di costante apprensione ed ansia, genera solo ulteriore stress e panico; il tutto accompagnato da emozioni fortemente negative.

In poco tempo la paura della paura diventa una modalità di pensiero stabile. Ogni pensiero genera altri pensieri simili. Se inizi a pensare cose che spaventano, generi pensieri di altre cose che spaventano. Se pensi negativo inizi ad agire in modo negativo e via dicendo.

Lo studioso Eric Kandel nel 2000 scoprì che l’abitudine al pensiero negativo crea il substrato neurobiologico da cui dipendono proprio gli attacchi di panico. Con il tempo, il pensiero negativo crea la strada che porta direttamente alle sensazioni sgradevoli e all’ansia.

L’ansia è subdola

Perché, a volte, gli attacchi di panico si manifestano mentre siamo rilassati in vacanza, o durante lo svolgimento di una classica routine, oppure mentre si è al volante, o sdraiati sul divano?

La risposta è semplice!

Gli automatismi del cervello non si attivano solo nei momenti di maggiore stress, ma anche in quelli di quiete. La nostra mente è come se non riposasse mai.

Quando siamo impegnati nel fare qualche cosa, l’ansia scivola, per un po', in secondo piano. Non appena la mente si rilassa, per qualche secondo, ricomincia il processo di rimuginazione. Subito il cervello riprende la strada dei pensieri negativi, ed ecco che subito si riprecipita nel vortice dell’ansia.

Il nostro cervello si riprogramma in funzione del modo di pensare. Ciò che pensiamo in modo ricorrente sono i pensieri che dominano la nostra mente e la nostra psiche. In questi casi non siamo noi a governare il nostro cervello, ma è il nostro cervello a controllare noi.

A questo punto, conta una cosa sola: riconfigurare in modo corretto le connessioni neurali, tramite l’aiuto e il supporto di un bravo psicologo psicoterapeuta abilitato.

Se pensi di trovarti in questo vortice, non sentirti scoraggiato e, soprattutto, non arrenderti, perché la soluzione c’è, devi solo avere più fiducia in te stesso.

Stabilisci un obiettivo ed inizia a perseguirlo, non guardare la tua situazione con un’unica visione, cerca di individuare ciò che potrebbe essere la tua ancora di salvezza ed accoglila con costanza e con responsabilità.

Tutti possono uscire da questa gabbia, l’importante è VOLERLO.

Come puoi vincere l’ansia!

Prima di tutto devi imparare ad ascoltarti di più, soprattutto durante la crisi ansiogena. Proprio nel momento in cui ti senti preda dell’ansia, inizia a percepire cosa realmente provi, perché lo provi, come reagisci, che azioni intraprendi.

La mossa vincente non è quella di scacciare i pensieri negativi, bensì di accettarli e comprenderli. Una volta capito come questi pensieri si innescano, è possibile disinnescarli in qualsiasi momento.

Inoltre, è determinante mantenere sempre la mente occupata. Riscoprire una passione, leggere un bel libro, praticare uno sport, andare al cinema, uscire, curiosare, sono tutte armi vincenti.


Articolo a cura della
dott.ssa Elisa Re
Psicologa Psicoterapeuta a Rho

Ambiti di intervento

  • Ansia generalizzata
  • Attacchi di panico
  • Ansia sociale
  • Fobie specifiche
  • Depressione
  • Disturbo bipolare
  • Ciclotomia
  • Anoressia Nervosa
  • Bulimia
  • Obesità
  • Disturbo Borderline
  • Disturbo Istrionico
  • Disturbo Narcisistico
  • Disturbo Evitante
  • Disturbo Diprìendente
  • Crisi relazionale
  • Separazione e Divorzio
  • Gestione dei figli

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